10 ottobre 2017
Undici giorni, dal 17 al 27 settembre, tanto è durato il secondo monitoraggio degli invertebrati terrestri nelle quattro isole di Ponza, Palmarola, Ventotene e Santo Stefano. Obiettivo, ancora una volta, gasteropodi e artropodi terrestri potenzialmente impattati dalla predazione del ratto.
A differenza del monitoraggio primaverile tutto si è svolto secondo le tempistiche previste, nonostante le solite difficoltà legate al mare per raggiungere soprattutto l’isola di Palmarola.
L’indagine si è concentrata negli stessi siti indagati durante il campionamento primaverile e secondo le stesse metodiche: sfalcio con retino entomologico sulla vegetazione e utilizzo di trappole a caduta per quanto riguarda gli artropodi terrestri, raccolta a vista su plot definiti per quanto riguarda i gasteropodi terrestri.
A differenza del primo campionamento, le catture di artropodi sono state più soddisfacenti in termini di abbondanza di specie e di individui osservati. Sono stati infatti raccolti ed osservati molti ortotteri, mantidi e ragni, anche di grosse dimensioni, che porteranno ad un impegnativo lavoro di identificazione in laboratorio.
Per quanto riguarda i gasteropodi, le impressioni avute durante questo secondo campionamento confermano quanto già messo in luce dopo il primo rilievo. Ventotene e Santo Stefano sembrano molto più ricche di molluschi, sia in termini di ricchezza specifica che di abbondanza di individui, rispetto a Ponza e Palmarola, probabilmente a causa della diversa natura geologica. La maggiore umidità ha permesso di raccogliere più esemplari, soprattutto di lumache. La cosa più interessante, secondo i tecnici, è stata l'osservazione diretta di alcuni ratti e soprattutto il rinvenimento di alcune tane di ratto con numerosi gusci di chiocciole predate a Ponza, Palmarola e Ventotene. Il maggiore numero di gusci rosicchiati rinvenuti rispetto alla scorsa primavera potrebbe suggerire una più intensa predazione del ratto sulle chiocciole in estate, momento in cui si riduce la disponibilità di cibo tipica della primavera, costituita da migratori morti o debilitati, germogli e semi.
La fase di laboratorio mirata all’analisi e identificazione dei campioni raccolti permetterà di concludere il quadro iniziale di conoscenze prima dell’inizio dell’attività di derattizzazione nelle isole.