Specie ed Habitat

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Le specie che vogliamo proteggere

Berta maggiore

Berta maggiore

Nome scientifico: Calonectris diomedea

Nome inglese: Scopoli's shearwater

Questo uccello marino è un migratore che si riproduce quasi esclusivamente sulle scogliere delle isole del Mar Mediterraneo. Le zone di svernamento si trovano nel sud dell'Oceano Atlantico. A Ventotene le berte maggiori vengono chiamate marzaiole perché tornano sulle Isole Ponziane proprio a marzo per poi ripartire a novembre, mentre la nidificazione avviene tra maggio e ottobre. A Ponza invece vengono chiamate parlanti. I loro versi notturni infatti richiamano alla mente i vagiti di un neonato o comunque delle voci umane. Nidifica a Palmarola, Ponza, Ventotene, Zannone e S. Stefano. Qualche coppia è presente anche a Gavi e ai Faraglioni di Calzone Muto.

Berta minore

Berta minore

Nome scientifico: Puffinus yelkouan

Nome inglese: Yelkouan shearwater

Questa specie è esclusiva del Mediterraneo e anche durante i movimenti migratori non supera mai lo stretto di Gibilterra. Nidifica sulle scogliere costiere e sulle isole. Arriva alle colonie delle Isole Ponziane a partire dal tardo autunno e quindi è presente per tutto l’inverno. Depone l’uovo a marzo e i giovani si involano a luglio. Passa i mesi da agosto a ottobre in Mar Nero o comunque nella parte orientale del Mediterraneo. Nidifica a Palmarola, Ponza, Ventotene e con poche coppie anche a Zannone e S. Stefano.

Uccello delle tempeste

Uccello delle tempeste

Nome scientifico: Hydrobates pelagicus melitensis

Nome inglese: Mediterranean storm petrel

Sottospecie endemica del Mediterraneo, nidifica sulle scogliere più inaccessibili e soprattutto in grotte profonde. Le difficoltà che si incontrano nello studio ne fanno una delle specie meno conosciute. Esemplari di questa specie vengono sporadicamente avvistati nell’Arcipelago Ponziano, dove si ritiene che la popolazione sia estinta probabilmente a causa delle presenza dei ratti.

Gli Habitat che vogliamo conservare

6220* Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero-Brachypodietea

6220* Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero-Brachypodietea

Formazioni erbacee xerofile dominate da piante a ciclo annuale (terofite) che si sviluppano in contesti con poco suolo e abbondante detrito o roccia affiorante. In diversi casi sono formazioni primarie, in altri sono dovute alla degradazione della vegetazione potenziale (querceti sempreverdi e macchia mediterranea). Sono presenti in tutte le isole dell’arcipelago ponziano, con superfici limitate e naturalmente frammentate, generalmente a mosaico con le formazioni della macchia mediterranea, della gariga e delle praterie ad ampelodesma (Ampelodesmos mauritanicus), una graminacea di grande taglia detta anche “tagliamani” per via della scabrosità del margine fogliare.

3170* Stagni temporanei mediterranei

3170* Stagni temporanei mediterranei

Habitat altamente volubile durante il corso dell’anno, in quanto caratterizzato da depressioni poco profonde in cui si accumula una quantità modesta di acqua piovana durante i mesi autunnali e invernali, che evapora velocemente in primavera o all’inizio dell’estate. A seguito dell’evaporazione dell’acqua, quando il suolo è ancora umido, si sviluppano piante di piccola taglia, sia terofite (annuali) che geofite (perenni). Alcune di queste, tra cui in particolare alcune specie appartenenti ai generi Juncus e Isoetes, sono molto rare e legate proprio a questo habitat, che normalmente interessa piccole superfici difficilmente cartografabili. Nell’arcipelago ponziano si rileva nei contesti caratterizzati localmente da vegetazione rada e da morfologie pianeggianti con suolo molto sottile.

5320 Formazioni basse di euforbia in prossimità delle scogliere

5320 Formazioni basse di euforbia in prossimità delle scogliere

Formazioni di gariga tipiche delle coste alte e rocciose che si sviluppano al di sopra della fascia interessata dalle mareggiate. Si tratta di vegetazione di bassa statura e più o meno rada costituita in particolare da specie perenni (camefite, nanofanerofite ed emicriptofite), caratterizzata in particolare da Helicrysum litoreum e Thymelaea hirsuta. Tale habitat è presente su tutte le Isole Ponziane, in particolare a Palmarola e Zannone.

 
5330 Cespuglieti mediterranei predesertici

5330 Cespuglieti mediterranei predesertici

Habitat molto variegato che racchiude formazioni di macchia mediterranea e di gariga. E’ piuttosto diffuso in Italia ma in forme molto differenti, legate ai contesti locali e ai disturbi antropici presenti o passati (incendio, taglio, pascolo, ecc.). In tal senso, sono diverse le specie vegetali che ne caratterizzano caso per caso la fisionomia. Nelle isole ponziane si osservano comunità dominate da Euphorbia dendroides, Chamaerops humilis, Ampelodesmos mauritanicus e/o Genista tyrrhena. L’habitat è presente in tutte le isole ponziane, ma è in quelle di Palmarola e Zannone che si presenta in uno stato di conservazione migliore e con superfici piuttosto estese (soprattutto a Palmarola, dove interessa una buona parte dell’isola).

 
1240 Scogliere con vegetazione delle coste mediterranee con Limonium spp. endemici

1240 Scogliere con vegetazione delle coste mediterranee con Limonium spp. endemici

L’habitat racchiude le scogliere e coste alte ricoperte, seppure in forma discontinua, da popolazioni di specie alo-rupicole, piante che hanno la capacità di radicare nelle fessure delle rocce e nel detrito che si accumula nelle cavità delle scogliere e falesie. Inoltre, riescono a sopportare il contatto diretto con l’acqua marina e l’areosol marino. Le piante che possono colonizzare l’ambiente roccioso costiero sono altamente specializzate per sopravvivere in presenza di fattori ambientali molto limitanti. Caratterizzano l’habitat le specie del genere Limonium, molte delle quali endemiche delle singole isole, e Crithmum maritimum (finocchio di mare).

Lecceta di Zannone

9340 Querceti a Quercus ilex

Habitat forestale dominato dal leccio (Quercus ilex) tipico dell’area mediterranea, ma ormai quasi scomparso da molte delle isole minori a causa delle trasformazioni antropiche avvenute nei secoli scorsi. Nelle Isole Ponziane è presente estesamente solo a Zannone, dove interessa circa metà dell’isola. A Palmarola sono presenti tre piccoli lembi di lecceta in evidente, anche se lenta, espansione. In queste isole, caratterizzate da scarsa piovosità, elevata ventosità e da suoli sottili, la lecceta è costituita unicamente da specie sempreverdi, adattate ai climi schiettamente mediterranei. In gran parte dell’Italia, escludendo la Sardegna e le aree costiere delle regioni più meridionali, i querceti di leccio sono invece misti a specie forestali caducifoglie. In tal senso, seppure l’habitat sia molto diffuso in Italia, il tipo di comunità presente nell’isola di Zannone (e marginalmente a Palmarola) è ormai piuttosto raro a scala nazionale e, come detto, unico nel sistema delle isole minori del Mediterraneo.