10 febbraio 2022
Ecco dei pulli di rondone pallido (Apus pallidus) fotografati dal "nostro" Nicola Baccetti dentro il nido, un loft fronte-mare che i genitori imbottiscono con piume di gabbiano che “catturano” in volo, proprio come farebbero con gli insetti di cui si nutrono. Infatti, il rondone pallido, come anche il più familiare rondone comune (Apus apus), è un eccezionale volatore. Si può proprio dire che in volo è in grado di fare tutto, dal dormire all’accoppiarsi.
Ma perché parliamo di rondone pallido noi del PonDerat che ci occupiamo di uccelli marini?
Perché sono appena stati pubblicati i risultati di uno studio molto interessante che allarga la prospettiva di interventi come il nostro.
Nelle isole Lavezzi, un arcipelago nel mare antistante Bonifacio, in Corsica, sono state realizzate nei primi anni ‘90 azioni di eradicazione dei ratti per tutelare le ultime coppie di berte maggiori e berte minori che ancora vi nidificavano, tra l’altro con successo riproduttivo praticamente nullo visto che quasi tutti i pulli venivano predati ai ratti nelle prime due settimane di vita.
L’eradicazione dei ratti ha determinato una maggiore sopravvivenza dei pulcini di berte ma anche di quelli del rondone pallido, anche loro vittima di questi predatori portati sull’isole dall’uomo.
In presenza di ratti solo poche coppie di rondone pallido riuscivano a nidificare nei luoghi più inaccessibili. Ora la specie ha colonizzato altri siti e, quindi, è salito il numero di coppie nidificanti e anche il numero di pulcini che riescono ad arrivare all’involo.
Un’ulteriore prova che l’eradicazione dei ratti dalle isole non favorisce solo gli uccelli marini ma anche altri elementi della biodiversità, come abbiamo riscontrato anche noi sulle Isole Ponziane. Avremo modo di parlarne.