25 giugno 2021
L'Agave americana è originaria delle zone tropicali e subtropicali del continente americano ed oggi è ampiamente diffusa nella regione mediterranea. I primi esploratori spagnoli e portoghesi avevano probabilmente già portato delle agavi in Europa, ma è nel XIX secolo, con il crescente interesse dei collezionisti, che numerose specie e varietà di questo genere sono state importate.
E' una pianta succulenta, alta fino ad 8 metri e con rizoma legnoso (fusto sotterraneo in grado di emettere radici e germogli). Ha una densa rosetta basale di foglie, che si forma intorno ad un breve fusto centrale, spesso non visibile. Le foglie sono sempreverdi, rigide, a forma di spada (lineari-lanceolate), di colore verde-bluastro e, in alcune varietà colturali, con delle strie bianco-crema. Presentano una lunga spina all’apice (circa 3 cm) e grosse spine (1 cm) sul bordo. La pianta produce un’unica infiorescenza, portata da un lungo scapo (fusto fiorale) che si sviluppa dal centro della rosetta. Si compone di una serie di rami fioriferi più o meno orizzontali e sovrapposti, che portano numerosi fiori eretti di colore giallo-verdastro. L’impollinazione è entomofila (ovvero tramite gli insetti). Il frutto è una capsula più o meno ovoide di circa 4 cm, contenente semi neri e appiattiti, molto leggeri.
Pur non essendo legnosa, è una pianta molto longeva. Per circa 15 anni cresce aggiungendo nuove foglie, quindi fiorisce un'unica volta nella sua vita, in estate, e poi muore. La riproduzione vegetativa, a partire dal rizoma o da bulbilli sullo scapo, permette però alla pianta di diffondersi con molta efficienza, creando in poco tempo dei popolamenti piuttosto rigogliosi, che è difficile rimuovere a mano per via delle spine presenti sulle foglie.
Oltre all’interesse ornamentale, l’agave ha comunque molti usi tradizionali: dai peduncoli fiorali si estrae uno sciroppo che può essere bevuto o che viene fatto fermentare per produrre una bevanda alcolica (pulque); le foglie ricche di fibra sono state utilizzate per fare corde, produrre tessuti grezzi o ricavare carta; le robuste spine possono essere usate come aghi o spilli.
In Italia, Agave americana è stata introdotta nel XVI secolo ed è oggi segnalata in quasi tutto il territorio nazionale, in particolare nelle regioni centro-meridionali. Sulle isole Ponziane, Agave americana è molto diffusa a Ventotene e Santo Stefano in vari ambienti, incluse le falesie costiere, dove può interferire con diversi habitat di interesse comunitario (tutelati dalla Direttiva europea Habitat 92/43/CEE), quali le scogliere caratterizzate da specie endemiche del genere Limonium (habitat 1240), le garighe costiere con elicriso (habitat 5320) e la macchia a euforbia arborea (habitat 5330).