15 aprile 2021
Iniziamo la serie di approfondimenti dedicati alle piante invasive sulle Isole Ponziane con il Carpobrotus. Noto con diversi nomi comuni come fico degli Ottentotti o unghia di strega, sulle Isole Ponziane viene spesso chiamato capocchia (a Ventotene) o rosemarine (a Ponza)
Carpobrotus è un genere di piante originarie del Sudafrica, introdotte nel bacino del Mediterraneo a scopo ornamentale a partire dagli inizi del ‘900. Si tratta di piante succulente (più comunemente chiamate, ‘piante grasse’) con fusti striscianti, foglie a sezione triangolare e grandi fiori solitari (con diametro che può raggiungere 12-15 cm), di colore giallo, arancio, rosa porpora o talvolta bianco. I frutti sono carnosi, commestibili e con numerosi semi.
Le specie più comuni al di fuori del Sudafrica sono Carpobrotus acinaciformis e C. edulis, entrambe elencate fra le più invasive in Europa. Originariamente venivano distinte soprattutto in base al colore dei fiori, giallo in C. edulis e rosa porpora in C. acinaciformis. In realtà anche C. edulis può avere fiori porpora e infatti questo carattere non è più considerato valido da solo per l’identificazione. Inoltre, le due specie spesso si incrociano tra loro, dando luogo a ibridi che confondono ulteriormente l’identificazione delle specie. In attesa di studi che chiariscano meglio le differenze, le due specie sono spesso trattate come un gruppo unico.
In Europa i fiori compaiono tra febbraio e giugno e rimangono sulla pianta fino al tardo autunno, quando gli animali (conigli, ratti, gatti) cominciano a consumarli.
La riproduzione avviene sia per seme sia a partire dai fusti striscianti, che producono ai nodi germogli capaci di radicare e generare nuove piantine, o anche da frammenti di fusti e rami. L’elevata capacità riproduttiva, la dispersione da parte degli animali e l’ampia adattabilità ecologica permettono a queste piante di diffondersi notevolmente e formare estesi e densi popolamenti.
In Europa Carpobrotus edulis e C. acinaciformis crescono preferenzialmente sulle coste, sia sabbiose che rocciose, con impatti significativi sugli habitat costieri. Carpobrotus tende infatti a sostituire ed escludere le specie spontanee, sia per competizione diretta per l’acqua e lo spazio sia indirettamente, attraverso l’alterazione delle proprietà del suolo (per esempio diminuisce la disponibilità idrica e aumenta la concentrazione di sali nel terreno).
Negli ambienti costieri mediterranei, ricchi di specie rare e/o endemiche e di habitat di interesse comunitario (tutelati dalla Direttiva europea Habitat 92/43/CEE), la presenza del fico degli Ottentotti è quindi particolarmente temibile.
Per questa ragione, negli ultimi anni sono stati molti i progetti europei finalizzati alla gestione e all’eradicazione di questa invasiva nel bacino del Mediterraneo: in Spagna, Portogallo, Francia e, in Italia, in Toscana, Sardegna, Sicilia…e tuttora alle Ponziane! Su queste isole, Carpobrotus minaccia in particolare la vegetazione delle scogliere con Limonium ssp. (habitat 1240)[1] , che ospita specie esclusive dell’arcipelago ponziano.