1 aprile 2021
A breve pubblicheremo una serie di schede relative alle piante invasive sulle isole Ponziane
Ma prima un piccolo ripasso. Cosa sono le piante aliene?
Sono quelle piante portate dall’uomo al di fuori della loro area di distribuzione naturale. L’introduzione di piante in modo intenzionale è avvenuta nel corso del tempo per gli scopi più vari (ad esempio come specie foraggere o mellifere, per scopi collezionistici o per consolidare i suoli di scarpate), ma oggi la via principale di introduzione è il commercio di specie ornamentali. Le piante introdotte in altre aree geografiche sono dette piante alloctone (o aliene o esotiche).
Quando una pianta aliena diventa invasiva?
In assenza di meccanismi naturali di controllo (come i predatori e i parassiti delle regioni d’origine), alcune piante aliene, generalmente quelle dotate di un elevato potenziale riproduttivo ed efficiente capacità di dispersione, possono diffondersi in modo rapido e incontrollato, determinando impatti negativi sull’ambiente, sull’economia e/o sulla salute dell’uomo. In questo caso, vengono definite invasive.
Per alcune piante, l’espansione è favorita dalla possibilità di riprodursi per via vegetativa (o asessuata), attraverso la generazione di nuovi individui da piccoli frammenti del fusto o da organi sotterranei (quali bulbilli e rizomi). La riproduzione da seme (o sessuata) rappresenta infatti un processo complesso, che impiega molte risorse e spesso richiede la presenza di condizioni ambientali ottimali e fattori specifici non sempre presenti nella regione di introduzione.
Perché preoccuparsi delle piante invasive?
Generalmente, solo un numero molto piccolo di specie introdotte diventa invasivo. Tuttavia, il fenomeno delle invasioni è aggravato dalla interazione con i cambiamenti climatici e di uso del suolo, e le specie invasive rappresentano una grave minaccia alla biodiversità.
Quando si espandono negli habitat naturali, le piante invasive possono infatti determinare profondi cambiamenti nelle comunità invase, in vari modi: possono ad esempio ombreggiare direttamente le altre piante, impedendone la fotosintesi; possono sviluppare un apparato radicale esteso e denso, che utilizza tutto lo spazio e le risorse del suolo a scapito delle popolazioni di specie preesistenti; o ancora, possono modificare le caratteristiche chimiche e/o fisiche del terreno, e minare così indirettamente la sopravvivenza di altre specie.
Se l’invasione avviene in ambienti che ospitano specie di elevato valore per la conservazione, il problema si fa molto più grave, perché l’espansione delle specie invasive può portare all’estinzione locale delle specie più sensibili, siano esse piante o animali. Fra i territori più vulnerabili alle invasioni biologiche spiccano proprio le isole, dove le specie alloctone invasive sono considerate la principale causa di estinzione di piante rare e/o endemiche (ovvero a distribuzione geografica limitata).
Il fenomeno è particolarmente allarmante nelle isole del Bacino Mediterraneo, una delle regioni del mondo più ricca di specie e di piante importanti per la loro rarità o addirittura unicità. Negli ultimi anni il numero di specie vegetali invasive sulle piccole isole italiane è aumentato notevolmente, mentre le specie introdotte in precedenza hanno incrementato la loro diffusione e il loro grado di invasività.
Occuparsi di prevenzione, gestione e controllo delle piante invasive sulle isole Ponziane significa contribuire a preservare la ricchezza di specie delle isole e la varietà dei loro bellissimi paesaggi naturali! E ognuno può fare la sua parte!
Nei prossimi giorni andremo a scoprire alcune delle piante invasive presenti nelle Isole Ponziane. Conoscerle è già un primo passo importante.